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Light Painting con i Droni

light painting con i droni

Avete un drone fra le mani e volete provare ad usarlo in modo artistico? Avete mai sentito parlare di Light Painting?

Provate a pensare allo spazio sopra la vostra testa come ad un’immensa tela sulla quale disegnare e il vostro drone, equipaggiato con una luce, come ad un pennello. Aspettate che faccia buio, fate decollare il drone e provate a scarabocchiare qualcosa nel cielo registrando tutto il procedimento del disegno su un’unica fotografia scattata con una lunga esposizione. Bene, il risultato che avrete ottenuto con questo scatto sarà il vostro personalissimo light painting. 

Ma di cosa stiamo parlando esattamente? Proviamo a raccontarvelo in questo articolo, dagli albori della tecnica fino agli artisti più rappresentativi, dall’attrezzatura necessaria ai disegni realizzati con i droni.

E iniziamo proprio da qui, con questi Light Painting che i ragazzi di Corridor Crew hanno realizzato usando un piccolo drone FPV.

Cos’è il light painting

Light painting significa letteralmente dipingere con la luce ed è una tecnica artistica che unisce il disegno e la fotografia. Come vi abbiamo appena accennato, la realizzazione di un’immagine di light painting avviene scattando una fotografia a lunga esposizione, con un tempo di scatto che può variare da pochi secondi fino a diversi minuti, e durante questo lasso di tempo creare e modellare linee e forme nello spazio utilizzando come pennello una luce artificiale. Per le sorgenti luminose non ci sono limiti, si può utilizzare tutto ciò che emette luce: dalle torce alle fibre ottiche, dalle lampade a led agli  schermi dei nostri cellulari, dagli accendini, o nel nostro caso, ai droni.

La tecnica del Light Painting può essere suddivisa in 3 categorie:

  • Light Drawing: durante una lunga esposizione si usa una sorgente luminosa per disegnare all’interno della fotografia
  • Kinetic Light Painting: durante una lunga esposizione, la fonte di luce è inquadrata dalla fotocamera ma rimane fissa, a muoversi invece è la fotocamera stessa che crea così scie di luce e di colore molto particolari
  • Light Painting propriamente detto: in questo caso si utilizzano sorgenti luminose portatili per illuminare selettivamente parti di una scena durante una fotografia a lunga esposizione.

Storia del Light Painting

I primi esperimenti di questa tecnica fotografica furono realizzati dagli scienziati e fotografi Georges Demeny e Etienne-Jules Marey quando nel 1889 studiarono il movimento umano applicando delle lampadine alle articolazioni di un loro assistente.

Georges Demeny e Etienne-Jules Marey light painting

Nel 1914, gli ingegneri industriali Frank e Lillian Moller Gilbreth analizzarono i movimenti di alcuni operai grazie a piccole luci posizionate sui loro corpi. Lo scopo dei due coniugi era studiare il lavoro manuale in ogni singolo movimento per trovare il metodo migliore di esecuzione e semplificare così l’attività in fabbrica.

Il primo artista ad utilizzare la tecnica del light painting fu, nel 1935, il pittore e fotografo dadaista Man Ray in una serie di autoritratti denominati Space Writing. In quegli scatti Man Ray utilizzò una fotocamera con otturatore aperto ed una piccola torcia per creare una serie di vortici e linee nell’aria.

La ribalta mondiale per questa tecnica arriva grazie all’incontro tra il fotografo albanese Gjon Mili e Pablo Picasso. Nel 1949 Mili fu inviato dalla rivista LIFE Magazine a documentare la vita del pittore spagnolo nel suo buen retiro di Vallauris, nel sud della Francia. Il fotografo, che aveva già sperimentato il light painting attaccando piccole luci sulle lame di alcuni pattinatori su ghiaccio e sulle articolazioni di ballerini e giocolieri, gli descrisse questa particolare tecnica e lo convinse a fare un piccolo esperimento. Dopo aver visto il risultato di quella prova improvvisata, un esaltatissimo Picasso poserà per ben 5 sessioni tratteggiando con una piccola luce elettrica 30 disegni di centauri, tori, profili greci e la sua firma. Questa serie di fotografie, nota come i Disegni di Luce di Picasso, furono realizzate in una stanza buia, usando due macchine fotografiche, una per la vista laterale e un’altra per quella frontale, lasciando gli otturatori aperti a registrare le strisciate di luce tratteggiate da Picasso.

Sempre nel 1949 il fotografo Andreas Feininger, ancora su commissione di LIFE Magazine, posizionando alcune luci sulle eliche di un elicottero cattura suggestivi Light Painting del loro decollo e del loro atterraggio.

andreas feininger light painting

La sperimentazione del Light Painting continua negli anni 70 con le opere del fotografo americano David Lebe, il primo artista in assoluto ad applicare sul proprio corpo piccole luci per esplorare questa tecnica. I suoi primi tentativi, risalenti al 1976, furono degli autoritratti realizzati nel suo appartamento, usando una fotocamera 35 mm su un treppiede e delineando il suo corpo nudo con la torcia nell’atto di fare qualcosa.

Nella seconda metà degli anni ’70 a conquistare la ribalta è il lavoro dell’artista americano Eric Staller. Dal 1976 al 1980 Staller ha girovagato per le strade buie di New York City armato di una Nikon 35 mm, un cavalletto e degli sparklers (bastoncini scintillanti) con cui ha creato una serie di immagini di grande impatto visivo: Light Drawing, forse la prima Light Art Performance Photographs mai prodotta.  Per creare Lightunnel, per esempio, Staller ha applicato all’estremità di un manico di scopa uno speciale sparkler che bruciava incessantemente per 10 minuti con cui, usando il braccio come bussola, ha tracciato degli archi sopra la testa mentre camminava in mezzo alla strada.

Concludiamo questa carrellata con i ritratti di Dean Chamberlain uno dei padri della fotografia contemporanea. I suoi primi esperimenti con il light painting risalgono al 1977. Questo artista ha un metodo di lavoro unico: dipinge letteralmente lo spazio con la luce utilizzando tempi di esposizione lunghi anche diverse ore. I personaggi che posano per un suo ritratto siedono immobili fino a 5 ore mentre Chamberlain si muove intorno a loro trasportando e proiettando luci di varie forme e colori per dipingere lo spazio. Una volta chiuso l’otturatore della fotocamera il light painting è terminato. Le sue fotografie psichedeliche, così cariche di colori sgargianti, sono il risultato del suo personalissimo uso delle fonti luminose in fase di ripresa, nessuna modifica in fase di stampa, né tantomeno nessun photoshop sono ammessi.


Da una manciata di anni, alcuni fotografi e artisti visuali hanno iniziato a sperimentare il light painting anche con l’uso dei droni portando la creatività ad un livello decisamente superiore. E sostanzialmente lo stanno facendo in due modi: usando il drone espressamente come fonte di luce aerea per illuminare solo determinate superfici, andando così a risaltarle con vere e proprie pennellate di luce, oppure con il Light Drawing propriamente detto, usando il drone come un vero e proprio pennello per disegnare nello spazio.

Tra i nostri artisti preferiti citiamo Reuben Wu con i suoi progetti LUX NOCTIS e AEROGLYPHS e il visionario Roger Essig con i suoi grovigli di saette e vortici multicolor.


Un artista molto attivo sui social, che per chi si approccia a questo mondo è vera manna dal cielo, è Russell Klimas. SEGUITELO! Entrate nella sua  Community su FB, seguite il suo canale you Tube. Studiate i suoi tutorial e provate a riprodurre i suoi light drawings.

Come si realizza un Light Painting con il drone

Partiamo dal presupposto che non esiste una tecnica standard per il Light Painting ma è un arte che si impara solamente con la sperimentazione. Detto questo ci sono dei requisiti minimi da rispettare per quanto riguarda l’attrezzatura, vediamoli:

La fotocamera

  • Per realizzare uno scatto di light painting occorre usare una esposizione molto lunga e mentre l’otturatore della fotocamera resta aperto muoveremo il nostro drone luminoso. Tutto ciò che il sensore della fotocamera cattura in questo intervallo di tempo verrà registrato e la fotografia ottenuta avrà dei giochi di luce simili alle forme che avremo disegnato con il drone.
  • Tempo di scatto: Posa Bulb o B ovvero un tempo di esposizione personalizzabile superiore ai tempi disponibili manualmente sulla nostra fotocamera. Come abbiamo già detto per eseguire questa tecnica  dovremo scattare con un tempo di esposizione relativamente lungo: da 30/60 secondi a svariati minuti!
  • Diaframma: indipendentemente dal tempo di posa, la quantità di luce che verrà impressa varierà in base all’apertura del diaframma e alla sorgente luminosa scelta. Per vedere l’effetto della nostra luce dovremo effettuare una serie di test per capire, dato un determinato diaframma, quanto tempo occorre pennellare per ottenere l’effetto desiderato. Il consiglio è di mantenere un diaframma notevolmente chiuso, diciamo in un valore compreso tra f11 ed f22 per avere una buona profondità di campo.
  • ISO: è importantissimo mantenere gli ISO al livello più basso consentito dalla nostra fotocamera per diminuire il rumore digitale.
  • Scattare in formato RAW

Dovremo inoltre dotarci di un solido cavalletto per mantenere fissa la macchina fotografica e di un trigger (telecomando di scatto remoto) per comandare lo scatto dall’esterno, in modo da evitare vibrazioni che comprometterebbero la fotografia.

Il drone

Per creare disegni particolarmente complessi si dovrà stabilire in anticipo il tragitto da far compiere al drone, per cui dovremo necessariamente usare un App di automazione di volo per punti d’interesse (WAYPOINT) come ad esempio Flylitchi, Dronelink o Hammer. Se volate con un drone DJI una delle più usate è sicuramente Litchi, che oltre all’app vi mette a disposizione anche Litchi Hub, un’interfaccia web che vi consente di programmare il volo, anche con il drone disconnesso, comodamente dal vostro computer a casa. Attenzione però a quale drone DJI possedete, Litchi attualmente non supporta il Mini 2.

Fonte di luce

Un ottima luce con cui attrezzare il vostro drone è sicuramente la Strobe di Lumecube. Questo piccolo faretto è compatibile con ogni tipo di drone, è leggerissimo (10 grammi) e può essere posizionato sia sulla parte superiore che su quella inferiore della scocca. Viene venduta con due cover incluse (rossa e verde) e per alcuni modelli DJI sono disponibili dei supporti sui quali è possibile collegare delle Strobe aggiuntive.

I nostri consigli

In generale, soprattutto all’inizio, annotatevi ogni cosa: avete una idea di light painting? Bene, prendete una matita e riproducetela su un foglio, poi cominciate a sperimentare. Il vostro scopo deve essere quello di  riprodurre in cielo, il più fedelmente possibile, la vostra idea iniziale. Annotate non solo i parametri di ogni scatto della fotocamera, ma anche le traiettorie delle pennellate di luce che dovrete disegnare con il vostro drone. Non arrendetevi alle prime delusioni, provate e ancora riprovate.

Cercate una Community di folli nottambuli come voi, se siete alle prime armi i consigli che vi daranno saranno fondamentali per crescere. E quando imparerete a destreggiarvi con questa tecnica mettevi alla prova partecipando a dei contest.

Siate curiosi e cercate di trovare un vostro linguaggio personale, una vostra poetica artistica.

Siate affamati.

Siate folli.

Divertitevi!

Stay hungry. Stay foolish.

Steve jobs
KILL THE LIGHTS di Darren Pearson
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